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The dark side (of New York)

Capita che ti arrivi un sms alle 6.30pm di invito ad una festa di universitari.
In questi casi è impossibile dire di no…
anche se la festa è da qualche parte a Brooklyn
anche se è di sera tardi…
anche se conosci solo una persona a questa festa.
Ma… qualcosa nel profondo mi ha spinto ad andarci, e soprattutto da solo senza nessun aiuto.
Che fascino avrebbe avuto andare in compagnia in un posto sconosciuto e forse pericoloso!
Quindi, come un guerriero, mi preparo perchè sono si fesso da andare a Brooklyn di notte, ma anche un fesso prende le sue precauzioni.

Svuoto il portafogli di Carte di credito, bancomat, badge vari. Lascio solamente i soldi e una carta ricaricabile.
Nel caso mi rapinassero dovrebbero accontentarsi e non farebbero scempio del mio corpo.
In fondo lascio nel portafogli un pò di soldini e la carta ricaricabile (con 60euro dentro) è il mio fiore all’occhiello.
Tant’è che m’avvio.
Linea verde treno 4, cambio a Bleecker. Salgo sul treno F arancione.
La mia fermata è 4th avenue / 9th. Vicino Park Slope.
Scendo… risalgo in superficie.
Il vuoto, strade larghissime, pochissime luci, pochissime case.
Dove cazzo sono??
Chiamo Gina, mi indica la strada.
Attraverso un paio di blocchi, passo con circospezione davanti a un gruppetto di gente.
Arrivo, c’è Gina che m’aspetta davanti al portone.
Sono le 10pm circa e ho attraversato Brooklyn intatto! WOW!

Non è proprio un party, è una serata tra amici in casa di Amia (?), simpatica ragazza di chiare origini hispaniche.
Conosco Mat(?), Rachel, Meg e la padrona di casa Amia, oltre a Gina ovviamente.
Sono tutti di Seattle tranne Rachel che è della pennsylvania. Sono tutti studenti universitari, studiano cinema, fotografia.
Ancora puri, ancora non corrotti dallo spirito americano. Sono colti, simpatici e amichevoli.
Bella gente!!
In seguito arriveranno Gian (asiatico) e altri due ragazzi di cui non ricordo assolutamente il nome:-(
Un bianco e un nero. Siamo al completo con le razze!!!

Beviamo, fumiamo, chiacchieriamo e sudiamo. E’ notte inoltrata ma è sempre caldissimo da queste parti.

Lancio una sfida a questi ragazzi, una sfida che mi ha lanciato un mio amico prima di partire.
Trovare il posto più pazzo di tutta la città. La situazione più assurda.
Già ho avuto due risposte: la popolazione che vive dentro la metropolitana e i mangiafuoco in midtown.
Ma mi aspetto qualcosa di meglio, dopotutto sono persone aperte di mente.
Meg (la stangona bionda) mi lascia il suo numero, nel caso avessi bisogno di qualsiasi cosa.
La serata finisce verso le 2, siamo cotti.
Gian accompagna me e Gina a Manhattan.
Ci lascia vicino Astor, zona universitaria.
Saluto calorosamente la mia amica, prendo un taxi e crollo nel letto!

Il resto?
It’s not your biz!

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